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Programmi per scrivere tesi

Finalmente sei arrivato al traguardo tanto atteso: scrivere la tesi di laurea. Sei pronto a mostrare al mondo (e soprattutto alla commissione) tutto il sudore speso tra appunti, sessioni d’esame e nottate insonni. C’è solo un piccolo problema: non sai quale programma usare per scrivere la tesi! Tranquillo, ti aiuto io a navigare in questo mare di software senza perdere la rotta.

Siediti comodo, prendi un caffè (o qualcosa di più forte) e lascia che ti guidi nella scelta dei migliori programmi per scrivere la tesi. Troverai soluzioni per PC, Mac e anche per dispositivi mobili. Non solo, ti mostrerò anche risorse gratuite e online, perché diciamocelo: dopo le spese universitarie, ogni euro risparmiato è oro!


Programmi per scrivere tesi gratis

Se il tuo budget per la tesi è pari a zero, non disperare. Esistono ottimi programmi gratuiti che faranno sembrare la tua tesi scritta da un professionista.

LibreOffice (Windows/macOS/Linux)

LibreOffice screen

LibreOffice è il Robin Hood dei programmi di scrittura: gratuito, open source e capace di rubare la scena ai software a pagamento. Con Writer, il suo editor di testi, puoi scrivere la tua tesi in maniera professionale senza sborsare un centesimo.

Per scaricarlo, vai sulla pagina ufficiale di LibreOffice. Seleziona il sistema operativo del tuo computer (Windows, macOS o Linux) e premi su Download. Una volta scaricato e installato, sei pronto a partire.

  • Pro: gratuito, compatibile con i formati Word, ricco di funzionalità.
  • Contro: l’interfaccia potrebbe sembrare un po' datata, ma è solo apparenza!

Se hai bisogno di aiuto, puoi consultare le guide online di LibreOffice per scoprire tutti i trucchi del mestiere. Scrivere la tua tesi diventerà quasi... divertente (ok, forse sto esagerando).


Pages (macOS)

Apple Pages schermata

Se sei un amante del design pulito e minimalista, Pages è il tuo alleato. È preinstallato su tutti i Mac e offre tutto ciò che ti serve per creare documenti ben impaginati e piacevoli da leggere.

Avvia Pages dal Finder (o scaricalo dal Mac App Store se lo hai rimosso per errore). Seleziona un modello o inizia da un foglio bianco e lascia scorrere la tua creatività accademica.

  • Pro: perfettamente integrato con macOS, design moderno.
  • Contro: disponibile solo per dispositivi Apple.

Ah, e se pensi che il tuo relatore apprezzi una grafica accattivante, con Pages puoi inserire grafici e immagini in due clic. Non male, vero?


Programmi per scrivere tesi di laurea (a pagamento)

Se pensi che “gratis” non significhi sempre “migliore”, ecco alcuni software premium che valgono ogni centesimo (o quasi).

Microsoft Word (Windows/macOS/Linux)

Microsoft Word screen

Microsoft Word è come la cravatta ai matrimoni: un classico intramontabile. Con funzioni avanzate di formattazione e strumenti di revisione, è l’ideale per chi vuole creare una tesi impeccabile.

Puoi ottenere Word sottoscrivendo un abbonamento a Microsoft 365 (da 7€/mese) oppure acquistando il pacchetto Office una tantum. Dopo averlo installato, sei pronto a metterti al lavoro.

  • Pro: strumenti avanzati, compatibile con tutti i formati.
  • Contro: non gratuito (ma puoi sfruttare la prova gratuita).

Se non vuoi perdere tempo, puoi anche usare uno dei template predefiniti di Word per iniziare con il piede giusto. E no, non dimenticare di salvare spesso il file, perché la legge di Murphy è sempre dietro l’angolo.


Scrivener (Windows/macOS)

Scrivener screen

Se la tua tesi è un po’ come un romanzo epico (leggasi: interminabile), allora Scrivener fa al caso tuo. Questo software è pensato per progetti complessi, permettendoti di organizzare capitoli, note e fonti in maniera ordinata.

Puoi provarlo gratuitamente per 30 giorni o acquistarlo a partire da 50€. Ti assicuro che una volta provato, non tornerai più indietro.


Programmi per scrivere tesi online

Non vuoi scaricare nulla sul computer? Nessun problema, ecco le migliori alternative online.

Google Documenti

Documenti Google screen

Google Documenti è il miglior amico dello studente procrastinatore. Non solo ti permette di scrivere la tesi, ma salva automaticamente ogni parola, così non rischi di perdere tutto a causa di un crash improvviso.

Accedi al servizio tramite il tuo account Google e inizia a lavorare su un documento vuoto. Puoi collaborare con i tuoi compagni o condividere il file con il tuo relatore in tempo reale. Che bellezza, no?


App per scrivere tesi

Preferisci lavorare dal divano o al bar con il tuo tablet? Ecco alcune app che fanno al caso tuo.

App per scrivere tesi

  • Microsoft Word: disponibile per Android e iOS, con funzionalità simili alla versione desktop.
  • Pages: l’app di Apple, perfetta per i dispositivi iOS.
  • Google Documenti: l’app mobile di Google per scrivere ovunque.

Scrivere una tesi può sembrare un’impresa titanica, ma con i giusti strumenti diventa molto più semplice. Ora non hai più scuse: scegli il programma che fa per te, apri un nuovo documento e comincia a scrivere il tuo capolavoro accademico. E ricorda: l’importante non è solo finire, ma farlo con stile!


Quando la Tesi Diventa un Romanzo (o un’Odissea)

Scrivere una tesi di laurea è come imbarcarsi in un’epica avventura, un po’ come salpare verso terre sconosciute senza mappa e con una bussola difettosa. Hai le idee, l’entusiasmo, forse anche un relatore che ti sprona (o ti ignora, ma comunque ci prova). Però, diciamocelo, spesso ti manca un elemento fondamentale: un po’ di leggerezza e il programma giusto per rendere tutto meno tragico. Ma che succede quando il problema non sono i programmi, ma tu e le distrazioni che ti circondano? Esploriamo insieme le pieghe nascoste della “scrittura della tesi” che non trovi nei manuali accademici.


Quando il Wi-Fi Diventa il Tuo Nemico

La connessione internet è la tua ancora di salvezza, fino a quando non si trasforma in un buco nero che risucchia tutto il tuo tempo. Un minuto stai cercando un articolo scientifico sull’uso del gerundio nel latino tardo, e quello dopo ti ritrovi a guardare video di gatti che suonano il pianoforte.

Soluzione? Il caro vecchio metodo del “disconnettiti e lotta con te stesso”. C’è una sorta di poesia nello scrivere offline, come se fossi un monaco medievale che compone un manoscritto. Prova a farlo con un programma come FocusWriter, che elimina tutte le distrazioni dallo schermo e ti lascia solo con il testo. Non vedrai notifiche, non sentirai il richiamo di Instagram, e sarai costretto a concentrarti. Se riesci a non urlare alla prima difficoltà, potresti persino apprezzarlo.


La Danza della Procrastinazione

Ah, la procrastinazione, quella dolce sirena che ti sussurra all’orecchio: “Puoi iniziare domani. O meglio, dopo domani.” Prima che te ne accorga, stai googlando “come organizzare una tesi in una notte” mentre sorseggi il decimo caffè della giornata. È chiaro: hai bisogno di un metodo.

Ecco un trucco infallibile: usa le to-do list. Ma non una lista qualunque, una lista che ti prende a schiaffi (metaforicamente). Esistono app come Todoist o Microsoft To Do che ti permettono di creare compiti giornalieri con scadenze, promemoria e notifiche. Puoi persino aggiungere una categoria speciale chiamata “Evita che il relatore ti diserti”. Certo, non faranno la tesi al posto tuo, ma possono darti quella piccola dose di panico necessaria per iniziare.


Il Dramma dei Font

Non sottovalutare mai l’importanza del font. Scegliere il carattere giusto per la tua tesi non è solo una questione estetica, ma anche di sopravvivenza accademica. Ti immagini un relatore che si ritrova davanti un testo in Comic Sans? Sicuramente penserà che stai scrivendo la sceneggiatura di un cartone animato, non una tesi di laurea.

Il consiglio è semplice: gioca sul sicuro con i classici come Times New Roman o Arial. Se vuoi qualcosa di più “moderno”, prova Calibri. E se proprio vuoi osare, c’è Garamond, che aggiunge un tocco di eleganza senza sembrare troppo presuntuoso. Ma attenzione, mai mescolare font come se stessi componendo un volantino per una festa universitaria. La coerenza è la tua migliore amica.


Quando la Bibliografia Diventa una Bestia Nera

Arriviamo ora alla parte che terrorizza anche gli studenti più intrepidi: la bibliografia. Inserire le fonti sembra facile, ma tra uno stile di citazione e l’altro, potresti ritrovarti intrappolato in un labirinto. Harvard, APA, MLA... Ma chi li ha inventati? E perché esistono?

Per fortuna, la tecnologia è dalla tua parte. Esistono strumenti come Zotero o Mendeley che ti aiutano a gestire le fonti in modo organizzato e automatico. Basta inserire il titolo del libro o l’URL dell’articolo, e loro generano la citazione perfetta. Certo, ogni tanto sbagliano anche loro (nessuno è perfetto), ma meglio un errore software che passare tre ore a impaginare manualmente una bibliografia.


La Sindrome del "C’è Sempre Qualcosa da Aggiungere"

Hai mai avuto la sensazione che la tua tesi sia... incompleta? Ecco, questa è la sindrome del "non è mai abbastanza". Continui a rileggere, correggere, aggiungere paragrafi, finché il tuo elaborato diventa lungo quanto la Divina Commedia. A un certo punto, devi accettare che la perfezione non esiste (e che il relatore non leggerà comunque ogni singola parola).

Un modo per superare questa sindrome è usare il metodo Pomodoro. Scrivi per 25 minuti senza fermarti, poi fai una pausa di 5 minuti. Ripeti il ciclo fino a esaurire le energie (o il caffè). In questo modo, eviterai di fissarti troppo su ogni virgola e riuscirai a completare la tesi in tempi ragionevoli.


Il Mistero delle Immagini che Sfuggono

A un certo punto, decidi di inserire immagini nella tua tesi. Magari un grafico per dimostrare una teoria o una tabella per illustrare i dati. E qui cominciano i guai. Le immagini si spostano, si deformano, scompaiono. È come se il programma avesse un’anima dispettosa.

Il trucco è semplice: non cercare di domare il caos, ma sfrutta i modelli preimpostati dei programmi di scrittura. Word, ad esempio, ha strumenti per ancorare le immagini al testo in modo che rimangano al loro posto (anche se a volte ci vuole un po’ di pazienza). Se stai usando software più sofisticati come Scrivener, puoi creare sezioni specifiche per le immagini e gestirle con maggiore precisione.


Revisioni da Incubo

Quando finalmente pensi di aver finito, arriva il momento delle revisioni. E lì ti accorgi di avere ancora più errori di quanto immaginavi. Parole ripetute, frasi senza senso, refusi che farebbero piangere il tuo professore di italiano delle superiori.

Ecco un consiglio: non fidarti solo del correttore automatico. Usalo, certo, ma poi rileggi tutto con calma. E se vuoi una seconda opinione, ci sono strumenti come Grammarly (in inglese) o LanguageTool (anche in italiano) che possono darti una mano.

Se hai ancora dubbi, leggi ad alta voce. È un metodo infallibile per individuare le frasi che suonano strane o i passaggi poco chiari. E, bonus, potresti far ridere i tuoi coinquilini che ti sentiranno parlare da solo in soggiorno.


Il Momento della Consegna

Ecco il momento più temuto: consegnare la tesi. Hai passato settimane a scriverla, ma ora tutto dipende da un clic. Inviare il file via e-mail o caricarlo su una piattaforma online sembra semplice, ma ogni volta ti assale il panico: “E se ho dimenticato qualcosa? E se il file non si apre?”.

Prima di premere "Invia", controlla tutto. Assicurati che il file sia nel formato richiesto (PDF è sempre una scelta sicura) e che sia leggibile su ogni dispositivo. Puoi anche inviarlo a te stesso come prova: se si apre senza problemi, allora sei pronto.


Celebrazione (con Moderazione)

Una volta consegnata la tesi, puoi finalmente rilassarti. O quasi. Ricorda che la discussione è dietro l’angolo, quindi niente festeggiamenti troppo esagerati (ancora). Tuttavia, un po’ di autocelebrazione è d’obbligo: dopotutto, hai appena completato una delle sfide più grandi della tua vita accademica.

Concediti una pizza, una maratona della tua serie preferita o una lunga passeggiata. Ti sei guadagnato ogni momento di relax. E se qualcuno ti chiede come hai fatto a scrivere una tesi così bella, puoi sempre dire che il segreto è stato usare il programma giusto. Ma noi sappiamo che la vera arma vincente sei stato tu (e qualche litro di caffè).