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Come ottenere il copyright

Hai appena finito di scrivere il tuo primo romanzo o magari hai composto un brano che potrebbe diventare una hit mondiale? Bene, complimenti! Ma ora ti starai chiedendo: “Come posso evitare che qualcuno si appropri del mio genio creativo?” Non temere, ottenere il copyright per le tue opere è più semplice di quanto sembri. E no, non serve un corso accelerato di diritto o una laurea in legge.

Che tu stia proteggendo un libro, una canzone, o il software che potrebbe rivoluzionare il mondo, ti spiegherò passo passo come mettere al sicuro la tua creazione. Indossa il cappello da detective (o da artista), e preparati a scoprire tutto ciò che serve per apporre quel glorioso simbolo © accanto al nome della tua opera.


Hai scritto un libro? Magari un giallo che farebbe impallidire Agatha Christie? Bene, è ora di proteggerlo! Dal 2018, grazie a nuove normative, puoi tutelare le tue opere non solo con la SIAE, ma anche con altre piattaforme innovative come Patamu.

Come ottenere il copyright per un libro con la SIAE

La SIAE è la classica opzione quando si tratta di protezione delle opere. Ecco come fare:

  1. Iscrizione online: Vai sul sito ufficiale della SIAE, nella sezione dedicata agli autori, e inizia la registrazione.
  2. Documenti richiesti: Prepara un documento d’identità, una carta di credito per il pagamento delle quote e, se necessario, il certificato d’invalidità per agevolazioni.
  3. Modulo di adesione: Compila i campi con i tuoi dati personali, accetta i termini e attiva la tua firma digitale.
  4. Costo: Se scegli di iscriverti come associato, il costo è di 150 euro l’anno (gratuito per gli under 30 e over 80); come mandante, invece, il costo scende a 32 euro annui.

Dopo l’iscrizione, puoi depositare il tuo libro in formato PDF. Aggiungi copertina e frontespizio per un tocco professionale.

Iscrizione autore SIAE


Se la burocrazia ti fa venire l’orticaria, Patamu è qui per te! Questa piattaforma ti permette di registrare le tue opere in modo rapido, evitando lungaggini.

Come ottenere il copyright con Patamu

Ecco come fare:

  1. Crea un account: Registrati sul sito ufficiale di Patamu e completa il profilo inserendo dati come residenza e numero di documento.
  2. Carica il tuo manoscritto: Seleziona la categoria “Testi letterari” e carica il file in formato PDF.
  3. Marche temporali: Ogni deposito ottiene una marcatura temporale che certifica l’autenticità dell’opera.

Patamu offre piani di abbonamento accessibili a tutti: da depositi singoli a pacchetti annuali per artisti prolifici.


Hai appena scritto il tormentone estivo e vuoi assicurarti che nessuno possa appropriarsene? Perfetto! Proteggere una canzone è un passaggio fondamentale per chiunque si avventuri nel mondo della musica.

Come ottenere il copyright con Soundreef

Se sei allergico ai costi, Soundreef è la scelta giusta. Questa piattaforma è gratuita e protegge i diritti delle tue canzoni a livello globale.

  1. Registrazione: Crea un account su Soundreef e completa il profilo.
  2. Carica il brano: Fai l’upload del file audio in formato MP3 e, se hai scritto anche il testo, aggiungilo come file extra.
  3. Firma dei contratti: Puoi firmare i documenti necessari direttamente online, con un paio di clic.

Con Soundreef, puoi monitorare le tue royalty e ricevere pagamenti tramite bonifico o PayPal.


Anche qui, Patamu fa la sua magia. Oltre ai testi letterari, puoi caricare brani musicali, spartiti e testi.

Protezione musicale con Patamu

  • Licenza: Seleziona “Musica e Testo” per proteggere sia melodia che parole.
  • Formato: Assicurati che il brano sia in MP3. Se hai bisogno di convertire i file, ci sono tanti strumenti online che possono aiutarti.
  • Certificato: Una volta registrata l’opera, riceverai un certificato che conferma la proprietà del brano.

Hai sviluppato un software che farà impallidire Silicon Valley? Ottimo! Ora è tempo di proteggerlo, perché anche il codice sorgente ha diritto a essere riconosciuto come un’opera d’arte.

Proteggere il copyright di un software

La strada migliore per proteggere il tuo software è ancora una volta Patamu. Ecco come fare:

  1. Seleziona la categoria giusta: Quando carichi il tuo progetto, scegli “Software/Codice” dal menu a tendina.
  2. Carica i file: Inserisci il codice sorgente in un file ZIP protetto da password.
  3. Licenza: Puoi scegliere tra diverse opzioni di licenza, in base a come desideri distribuire il tuo software.

Con un piano di abbonamento avanzato, puoi caricare progetti multipli e proteggerli in un colpo solo.


Il copyright è un po’ come il supereroe della proprietà intellettuale: discreto, sempre in giro a proteggere le creazioni altrui, e dotato di una maschera di formalità che lo rende difficilissimo da riconoscere. Ma non è tutto rose e fiori: dietro le quinte, il copyright ha i suoi drammi e i suoi plot twist degni di una soap opera. Mettiti comodo, perché oggi scoperchieremo il vaso di Pandora di questo affascinante mondo, tra stranezze legali, aneddoti incredibili e un pizzico di "non ci posso credere!"


L’arte di difendere… l’arte (anche quando non è arte)

Hai mai pensato al copyright come un severo insegnante che non sorride mai? Ebbene, scoprirai presto che a volte il copyright si trova a dover proteggere cose davvero assurde. C’è stato un caso, ad esempio, in cui qualcuno ha cercato di ottenere i diritti su… una patata. Sì, hai capito bene: una patata. Non una varietà unica o un concept artistico profondo, ma semplicemente una foto di una patata su sfondo bianco. Morale della storia? Quella patata è diventata una delle immagini più costose al mondo, venduta per oltre un milione di dollari. Chi l’avrebbe mai detto che le patate fossero l’oro nascosto del copyright?


Passiamo ora agli animali, perché il copyright ama le storie bizzarre. Qualche anno fa, un macaco indonesiano ha scattato un selfie con la fotocamera di un fotografo. Questo “selfie della scimmia” è diventato virale e, a quel punto, si è scatenato un vero e proprio dibattito legale: chi detiene i diritti? La scimmia? Il fotografo? L’universo? Alla fine, i tribunali hanno deciso che gli animali non possono detenere diritti d’autore. Per ora, i gatti influencer su Instagram possono tirare un sospiro di sollievo: nessuno potrà rivendicare i loro video di fusa.


Crederesti mai che il copyright può riguardare anche il cibo? Certo, non puoi proteggere una ricetta generica come gli spaghetti al pomodoro (anche se qualcuno dovrebbe davvero pensarci, visto quante versioni discutibili circolano là fuori). Tuttavia, puoi proteggere il modo in cui presenti il piatto. Se hai scattato una foto perfetta del tuo capolavoro culinario, quella foto è tua al 100%. Quindi, se qualcuno si appropria della tua immagine su Instagram, puoi chiedere giustizia. Potresti finire per essere conosciuto come “l’eroe che ha protetto la carbonara autentica dagli influencer”. E diciamolo, il mondo ha bisogno di eroi del genere.


Sai che puoi proteggere i manuali d’uso dei tuoi prodotti? Certo, perché nulla dice “proprietà intellettuale” come un foglio piegato a fisarmonica con diagrammi che sembrano un quiz di geometria. Ma il copyright va oltre. Nel corso degli anni, sono stati protetti oggetti come la forma di una sedia, il design di un’apertura per bottiglie e persino il suono distintivo che emette una spada laser (ok, questo è davvero figo). Insomma, il copyright è come un collezionista stravagante che vuole tutto, dagli oggetti più utili alle cose più strane.


Nel mondo moderno, anche l’intelligenza artificiale è entrata nella scena del copyright, ma con un dettaglio intrigante: le opere create da un’intelligenza artificiale non possono essere protette. Se un robot dipinge un quadro, chi ne è il proprietario? Alcuni sostengono che appartenga a chi ha programmato l’algoritmo, altri che sia di chi possiede il computer. Insomma, siamo a un passo dal vedere ChatGPT citato in tribunale con il suo avatar robotico come testimone.


Ah, il copyright! Quanti drammi ha vissuto nel corso degli anni. Uno dei più famosi furti di copyright riguarda un certo topo con i guanti bianchi. Walt Disney, per creare Topolino, si è ispirato (per usare un eufemismo) a un personaggio chiamato Oswald il Coniglio Fortunato. Dopo aver perso i diritti di Oswald, Disney ha deciso di creare un personaggio simile, ma diverso abbastanza da non infrangere le regole. Ed ecco che Topolino è nato, diventando poi l’icona di un impero.

Un altro esempio epico? La melodia di "Happy Birthday". È solo negli ultimi anni che questa canzone è diventata di dominio pubblico, ma prima di allora, ogni volta che la sentivi in un film o in TV, qualcuno stava pagando fior di quattrini per i diritti. Cantare a cappella al compleanno non è mai stato così costoso!


Chiunque abbia giocato ai videogiochi sa che il copyright può diventare una vera e propria odissea. Se un designer inventa un personaggio o una mappa, quegli elementi sono protetti dal copyright. Ma che succede se un giocatore crea una modifica al gioco? Quella modifica è protetta? E se un altro giocatore copia quella modifica e la usa nel suo gioco? Benvenuti nel limbo legale dei videogiochi, dove il vero nemico non è il drago da sconfiggere, ma il modulo di denuncia per violazione del copyright.


Ah, i meme, la moneta corrente dell’era digitale! Ma lo sapevi che, tecnicamente, molti meme violano il copyright? Se prendi una foto protetta e ci aggiungi una didascalia divertente, potresti teoricamente trovarti nei guai. Ma tranquillo, nella maggior parte dei casi nessuno farà causa al tuo gatto parlante con gli occhiali da sole. È solo che, legalmente parlando, i meme sono un’area grigia, e ogni tanto qualcuno si avventura troppo vicino al confine… e finisce nei guai.


Molti credono che il copyright sia un limite alla creatività, ma altri lo vedono come una sfida. Quando sai che non puoi copiare una canzone famosa, sei costretto a inventarne una tua (sì, anche se suona come una versione stonata della prima). Il copyright, in un certo senso, è come un severo maestro di yoga: ti costringe a trovare nuove posizioni, anche quando pensi che le tue capacità siano al limite.


Con il metaverso in crescita, il copyright sta cercando di capire come gestire questo nuovo mondo virtuale. Se crei una scultura digitale e la esponi in un museo virtuale, chi possiede i diritti? E se qualcuno copia la tua scultura e la usa per decorare la sua casa digitale? Anche gli NFT stanno complicando il panorama: cosa significa possedere l’“originale” quando ogni copia digitale è identica? Una cosa è certa: il futuro del copyright sarà pieno di colpi di scena.


Conclusione: proteggi le tue idee (anche quelle strane!)

Se c’è una lezione che possiamo trarre da questa carrellata di stranezze sul copyright, è che ogni idea, per quanto assurda, merita di essere protetta. Che tu stia scrivendo un libro, inventando una danza TikTok o progettando la prossima grande idea tecnologica, il copyright è lì per ricordarti che le tue creazioni sono importanti. Ma ricordati anche di divertirti lungo il percorso: dopotutto, il copyright è serio, ma chi dice che noi dobbiamo esserlo? Proteggere le tue opere è essenziale, sia che tu stia scrivendo un romanzo, componendo una sinfonia o sviluppando il prossimo social network. Con piattaforme come SIAE, Patamu, e Soundreef, puoi scegliere la soluzione più adatta alle tue esigenze. Non lasciare che il tuo lavoro finisca nelle mani sbagliate: un po’ di organizzazione oggi può salvarti da grandi grattacapi domani. 😉

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